I teoremi del pubblico ministero
Le scuole di scrittura creativa sono doping letterario. Le loro regole, insegnate e applicate costantemente dai soliti furbetti del quartierino narrativo italiano sono colpevoli di drogaggio delle patrie lettere. Il doping letterario consiste nell’uso (o abuso) dei trucchetti del mestiere (di scrivere) allo scopo di aumentare artificialmente il rendimento del libro e le prestazioni dell’autore. Poco si sa degli effetti collaterali causati dalle sostanze fornite al testo mentre evidenti sono i miglioramenti in termini di statura culturale e risultati commerciali. Da precisare, tuttavia, che sul lungo periodo il doping letterario può arrecare gravi danni fisici e psicologici all’autore fino a causarne la scomparsa per anonimato. Il doping letterario dovrebbe essere reato e concorrere alla configurazione della frode culturale.
Tutto quello che le scuole di scrittura possono insegnare lo si può apprendere più agevolmente e senza sputtanarsi migliaia di euro da questi tre libri
(se proprio vogliamo!)
Tutto il resto che c’è da imparare è già nei libri indimenticabili della letteratura italiana e straniera.
13 Gen 2009 Nicola
Permettimi di aggiungere le Lezioni Americane e I libri degli altri di Calvino.
Certo, forse dimentichiamo certi titoli fondamentali dati in dotazione alla Holden:-)
Ai tempi di Calvino e Sciascia non esistevano le scuole di scrittura. C’erano però gli scrittori. Oggi ve ne sono molto meno. Malgrado le scuole di scrittura. Malgrado…
Savinio, Brancati, Volponi, Morante, Moravia… cosa avrebbero imparato presso un’improbabile scuola di scrittura? Non so, ma credo che non sarebbero stati quello che sono stati.