Ora cisterna ora lucerna sono le stazioni nel mio cammino. Mi ci fermo quando s’impegna la notte a smaltire il torrido estivo. Nella casupola spersa tra gli olivi un bimbo morto; dalla finestra giunge un chiarore ed il pianto.

Cristo aiuta gli artisti.

Al risveglio campane a morto, vipere guizzanti tra le pietre. L’impietosa luce senza più contorni, dilatata dalla furia martellante delle cicale.

Ché quelli di fuora ci pensano da per loro.

Me ne torno al paese per vedere come è venuto il mantello nuovo di sant’Anna. Sotto porta Centanime, in una viuzza tutta pisciata, pestano a sangue un ritardato: la carna triste non la vòle Criste.