l’avamposto
Coltivo il sogno di un mio discorso a Ratisbona nel quale espongo il modellino politico da me coniato e ne illustro le positive ricadute sul piano sociale e spirituale. Ecco che sottoposto al vaglio mio medesimo mi pare proprio un programmino ben fatto: scorbutico per pochi (questo è inevitabile) ma di pronta beva per i molti che sono gli esclusi. Certo, questo progetto ha bisogno di essere integrato ed anche il sottoscritto si rende conto della necessità di allestire un tavolo al quale partecipino dei ‘volenterosi’ con lo scopo di pervenire alla migliore definizione possibile dell’area di esclusione. Nel passo successivo a questo lavoro preliminare per così dire di recinzione, un gabinetto per questo formatosi dovrà essere impegnato nella individuazione dei più idonei punti di rottura nella recinzione così definita al fine di consentire opportuna regolarità nel flusso in entrata e in uscita per la piena realizzazione dei ‘nostri ideali’. CHE SIANO RAGGIUNTI GLI ALTRI DALLO STESSO TRATTAMENTO RISERVATO A TE PER COSì TANTO TEMPO. Asetticamente, senza rancore, così che almeno io smetta di latrare alla sconcia Italia.
Adesso si risolva questo scherzetto o gioco o PARADOSSETTO DEL DISADATTATO (novello Dilemma del Prigioniero come messa a frutto dei miei antichi studi d’economia e commercio): Se, per amore dell’ideale da me propugnato, dovendo regalare ad un disadattato un mondo finalmente adatto a lui sono costretto a disadattare appunto il mondo …, allora che abbiamo fatto=?
Si raccolgono qui vostre adesioni e soluzioni.
Presto si potrà scaricare anche il software del (nel) gabinetto.
p.s. nel frattempo l’Emerito perì, portandosi le sue segretuccia nella tomba come si porta una tenia nelle trippule, e già il mio sogno era in frantumi.
19 Ago 2010 Nicola