Una realtà che levati
Non si ammette irrealtà della parola scritta (vergata nel Romanzo o nella Poesia da uno Scrittore) in quanto nella vita del genere umano non v’è niente di più reale. Più reale anche al cospetto della vita comunemente detta reale. Anzi, se c’è qualcosa di irreale nella vita del genere umano questo qualcosa è proprio la vita reale (comunemente detta), spesso condotta in modalità ’strambare’, appoggiata o impostata su sogni loffi o un po’ sballati, nella migliore delle ipotesi; delirante e segnatamente da incubo, nella peggiore.
Il libro di Giuseppe Giglio viene anche a ricordare queste parole di Vitaliano Brancati: “Il mondo è fatto di buoni libri: senza di essi, dietro di noi non ci sarebbe nulla; il mondo comincerebbe ogni mattina per finire la sera”.
23 Gen 2011 Nicola
Le scriveva nel 1948, quelle parole, Brancati: quando il mondo era assai meno irreale di oggi, ma sufficientemente irreale… Chissà cosa avrebbe scritto oggi, quel grande scrittore: in questo nostro tempo in cui - accanto all’irrealtà del mondo - sempre di più avanza un’altra irrealtà: quella dei libri. Dei libri di oggi, beninteso. Non tutti, s’intende… ma una consistente parte!