Sei sulla porta
Da L’odore della pioggia (Ed. Laterza, 1980, pagg. 71) di Tommaso Di Ciaula
Sei sulla porta
con i tuoi nastri
con i tuoi capelli
con i tuoi occhi
con il tuo sesso
tra gradini interminabili di calce
stentati gerani
mulinelli di polvere.
Dentro casa i tuoi vecchi
lupi che ti amano
che farebbero qualsiasi cosa per te,
sulla strada dietro le persiane
la brava gente si ferisce gli occhi
al sole meridiano pur di spiarti:
scrutano il tuo pallore
i tuoi rossori
i tuoi gonfiori
le tue tumefazioni
gli aloni rossi sulle tue pezze,
e tu sei lì sulla porta
sorda immobile pigra
ad odiare ad odiarti
e non hai altra arma
che un grezzo coltello
che odora di aglio
alla tua rabbia.
25 Gen 2011 Nicola
« …un senso luminoso delle cose, delle memorie, delle pene; la solitudine che si apre in comunione con le cose, le cose che si aprono in simboli. Una poesia che ha ancora radici contadine, che ancora “legge” il mondo attraverso quel sentire, quei concetti, quelle immagini, che ancora istituisce con il mondo un rapporto magico »
Così Sciascia, sul Corriere della Sera nel 1971.
Una poesia nella quale le cose diventano simboli di cristallina semplicità. Una poesia dove la vita alla vita stessa ritorna: più carica di verità, più luminosa, appunto. Una poesia che lascia pienamente percepire… l’odore della vita.
grazie, Giuseppe.