Da L’odore della pioggia (Ed. Laterza, 1980, pagg. 71) di Tommaso Di Ciaula

Sei sulla porta

con i tuoi nastri

con i tuoi capelli

con i tuoi occhi

con il tuo sesso

tra gradini interminabili di calce

stentati gerani

mulinelli di polvere.

Dentro casa i tuoi vecchi

lupi che ti amano

che farebbero qualsiasi cosa per te,

sulla strada dietro le persiane

la brava gente si ferisce gli occhi

al sole meridiano pur di spiarti:

scrutano il tuo pallore

i tuoi rossori

i tuoi gonfiori

le tue tumefazioni

gli aloni rossi sulle tue pezze,

e tu sei lì sulla porta

sorda immobile pigra

ad odiare ad odiarti

e non hai altra arma

che un grezzo coltello

che odora di aglio

alla tua rabbia.