diario di un giullare timido, minimi sistemi
in articulo mortis
Scusate, stavo imbiancando il mio sepolcro.
E nel farlo mi si è fatto dappresso un cappellaio matto che recitava a memoria un passo di Prezzolini:
“I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi qualche volta. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo. L’Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l’Italia sono i furbi che non fanno nulla e se la godono”
Secondo me non si poteva dir meglio. A questo punto, non so perché, ho smesso di imbiancare il mio sepolcro e mi sono messo a sognare la concessione di un loculo medio. Perché un loculo medio è per sempre. Non sia mai in campo. E invece di stolidi epitaffii, intesi a recuperare in memoria meriti e virtù mai abbastanza riconosciuti in vita, chiedo che sulla lastra ci si limiti ad aporre il mio codice fiscale.
Ma comunque è presto. Nel frattempo, tra il baloccarsi con la mediocrità e il tema della rimozione della morte continuo a vedere un legame chiarissimo.
Mi aspetto testimonianze che raccontino di una realizzazone nei fatti, ad ogni livello e in qualunque prospettiva, della lucida analisi prezzoliniana. Please.
25 Giu 2008 Nicola