squadri da ogni lato
lo scopro guardando l’infedele
e a me roberto saviano che arringa la folla del palasharp con queste parole “è arrivato il momento di dire ciò che siamo e ciò che vogliamo” mi manda ai matti, c’è niente da fare.
prendere MONTALE e utilizzarlo a proprio comodo, ribaltando il senso di quei versi inequivocabili e già inflazionati, prima che risultare una faciloneria più afflittiva di uno sloganino veltroniano, mi pare proprio strizzatina d’occhio al pubblico delle più viete. contiene, lo slogan, una somma slealtà verso quelle parole scritte dal Poeta apposta per significare l’opposto di quanto che lo scrittor incerto sfacciatamente recita dal suo trabiccolo amplificato. le cancella impunemente, quelle parole e nel compiere questa precisa operazione brutalizza l’enormità filosofico-letteraria che in Non chiederci la parola meravigliosamente precipita.
e non è da credersi che dopo gli sfondoni su Sciascia e i professionisti dell’antimafia sia nuovamente inciampato.
anzi, se tanto mi dà tanto, saviano si propone come Vate.
se se ne va su questa china, così come lo sloganista slogato veltroni è solo un morto (politicamente) che non ha pace perché non ha ancora ottenuto degna sepoltura, lui come scrittore ci finisce allo stesso modo. e non solo come scrittore ma anche come giornalista.
08 Feb 2011 Nicola
E cazzo sono d’accordo! La retorica dei ragazzini ingenui è più insopportabile di quella dei vecchi tromboni. Lo scrittore deve scrivere, perché il tempo della scrittura filtra la tronfia retorica della verginità esibita, stemperandola in una più saggia attenzione alle cose umane.
Nicola, spero tu sia serio perché condivido molto il tuo commento.
Saviano è troppo intelligente, per non aver capito il senso di quelle parole montaliane… Evidentemente non si è posto il problema che forse anche qualcun altro, oltre a lui, possa averle comprese. Ma Saviano non si pone tanti problemi. Tira dritto, Saviano. Retorica aiutando e senso critico mancando…
Il commento era serio.
… perché c’è ancora qualcuno che ha da chiedere le parole ?
In tal caso rispondo:
[... né più mi occorrono le coincidenze,
le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede].
Un saluto caro Nico