diario di un giullare timido, le torsioni dell'anaconda
Quando sento parlare di società in sonno metto mano alla bomba all’idrogeno
Verrà la guerra e sarà un sanguinaccio di poppammerda e soregegie insieme a tutti gli squarantottati e persi e alle sgallettate con
inutile scilinguagnolo. Si scanneranno peraltro mariesante rivenduglioli e gianfrulloni, e molti staranno a capa sotto. Sventreranno le casupole abiette. A vista: monconi di tubi di cesso dell’odierna società. Ad affiorare, come torme di ratte a ventaglio: quadrincatori d’elevato sentire, sudanti sangue e sgualdrinacce malvissute ormai bistorte. Un’apocalisse di crolli seppellirà vitemarie e punti corradi. E via andare … con la Storia.
07 Mar 2011 Nicola
la Storia, quella di Elsa Morante