Non credo un cazzo che i partiti siano finiti, morti, come sostiene Grillo nella sua rozzezza analitica e come vogliono farci credere altri tetri soloni oppure l’ormai troppo astuto uomo della strada. Semplicemente si sono trasformati, e forse neanche tanto; magari oggi hanno una mise diversa ma sono vivi, robusti, panciuti, prosperosi come un tempo. Certo, fino a un ventennio fa apparivano più caratterizzati ideologicamente e più centralisti nell’organizzazione mentre oggi vestono à la page, sembrano più fluidi e fluidificati (io direi unti e bisunti), ben sciolti nell’acqua sociale, tanto da farti credere di essere meno invadenti, più gentili, più adatti alla modernità, più adeguati e low profile. Poi arrivano gli appuntamenti elettorali, e con essi la loro forza dirompente, le loro strutture (sempre uguali, altroché), il reclutamento, la campagna elettorale (chissà come, bella rilassata sotto l’aspetto della copertura finanziaria), il loro trionfo. E il trucco, grazie al quale tutti avevano creduto alla puttanata della morte dei partiti, è presto svelato: sono cambiati solo nella fase del reclutamento. Qui è l’imbroglio.

Succede così, che tutti (o quasi) coloro che sono/saranno eletti restano per lungo tempo fuori della vita partitica trastullandosi nel compiacimento di additarla come luogo malfamato, giusto perché non va di moda essere uomini di partito e quindi per acquisire quel volto, ancora una volta, moderno e presentabile (è lo stesso partito alla moda che ti concede, per la bisogna, questa lunga vacatio, questo spensierato cazzeggio); per poi tutti confluire nei partiti al momento del voto. Nella sostanza nulla è cambiato, il partito è nuovamente, prepotentemente in primo piano, come unica articolazione possibile per la capacità di organizzare nella competizione quei soggetti non di rado dilettanti, non di rado analfabeti, non di rado spropositatamente ricchi, non di rado corrotti, non di rado criminali. E traghettarli nei luoghi del potere. E da lì poi ricominciare con le marionette, col partito vedo e non vedo.