A difesa (disinteressata) di chi si astiene
Eppure, eppure, eppure … Una cosa che mi preme segnalare è che l’astensione, soprattutto in caso di referendum abrogativo, è una opzione del tutto valida, conforme, sensata. E allo stesso modo lo è una campagna che abbia come obiettivo il non raggiungimento del quorum. Lo sanno bene in dottrina e possono confermare molti costituzionalisti (quasi tutti) che qui non si tratta di sottrarsi a un dovere civico bensì di rigettare un dispositivo di consultazione elettorale (più precisamente, di democrazia diretta) che costringe ad una scelta binaria (tra due soluzioni alternative), secca e senza sfumature, su un oggetto – il testo di legge - facilmente manipolabile prima della sua sottoposizione al corpo elettorale – tramite taglia e cuci del medesimo testo, per esempio -, e facilmente manipolabile dopo – dai soggetti partitici, per esempio, che s’impancherebbero ad autentici interpreti della volontà popolare, qualunque sia l’esito referendario.
09 Giu 2011 Nicola