minimi sistemi
Dovremmo forse metterci alla ricerca dei tre pastorelli per sapere. I tre pastorelli che conoscono il terzo segreto di Fatima – le ragioni per cui Filippo Bellomo si è dimesso dalle cariche di vicesindaco e di assessore alle attività produttive. Questo perché Papa Domenico Gatti, ritenendo non sufficientemente matura la comunità dei fedeli, ha deciso di non rendere pubblico il contenuto evidentemente “impressionante” del cosiddetto segreto.
E sì che dalle teofanie longhiane non si cava un ragno dal buco; Nostra Signora Peppino Longo ci concede una nuova apparizione ma, ahinoi!, seguita a parlare per enigmi:
“Magari dopo questa parentesi si potranno aumentare le occasioni di incontri collegiali nei quali discutere sulle modalità di accelerazione delle iniziative tendenti a risolvere i problemi della nostra città”.
Nel frattempo, Sua Santità trova il modo per dolersi delle mancate spiegazioni del gesto rinunciatario del suo, ormai ex, segretario di stato e manifesta il timore che, a seguito di questo atteggiamento, imperversino le solite dietrologie dei soliti avvoltoi.
Insomma, il quadro è questo: tutto un blocco di potere ha reso sistematica la pratica del “non dire”, del “non spiegare”, del “non rendere pubblico” ciò che è pur sempre di pubblico interesse – e la casistica è ormai imponente: dai problemi giudiziari dei politici al caso della ex-cementeria, etc. -, eppure questo non impedisce di sgomentarsi, all’interno stesso dei propri patti e accordi e comitati d’affari, per i “silenzi”di turno.
Qua s’è fatto ricorso a categorie mariologiche per non farne un altro più opportuno, e pure più preoccupante, alle categorie “mafiologiche”, vedi i fenomeni omertosi, i riposizionamenti, i tradimenti, le pugnalate alle spalle tipiche dei regolamenti di conti “interni”. Non ci avventuriamo su questo terreno perché terrorizzati dall’ammonimento pontificio a non comportarci almeno noi da “avvoltoi”. Non sia mai che ci si accusi di parlare per bocca delmaligno. Pertanto, preferiamo tornare allo spirito religioso di questi giorni di presepi, confidando a tal proposito in un pastorellismo diffuso. Lo stesso spirito religioso cui ci esortano, tra l’altro, le colonne dell’Avvenire de’ noantri, concludendo l’intervista a un’Immacolata Concezione che ha appena finito di predicare il bene comune:
“Grazie. Grande è la speranza che l’ascoltino”.
Genuflettiamoci.
09 Dic 2011
Nicola
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Ma è possibile che io, per attaccarmi agli ossi, debba mascherarmi -qui- da intellettualardo francofono, e fingere di dire cose serie!
Comunque:
dopo l’esordio per una casa editrice indipendente di area adriatica (a sud di senigallia), nel 2003, con un romanzo capace di passarti i vermi per sciatteria del linguaggio e dell’imagerie, bruttato tra l’altro da un uso aberrante del “foglio stile”, è in rapida sequenza catturato dal Tùrbine del Successo (TdS).
tra antilogie banane, designazioni quinarie e riduzione filmiche, unge qua e là il mondo di futili tà.
on va pas se marrer come des cornichons!
Aux armes, donc. Rendetevi conto -appena potete- che: BISOGNA FERMARLO. faut trouver la Bonne, l’Efficace.
Sarà che sono in un periodo di totale annebbiamento ma non riesco a identificare il grafomane. forse che si tratta del proteiforme quanto spiacevole carofiglio? esordì negli anni che tu indichi ma con una casa di area tirrenica. più di così non gliela faccio, magari è colpa delle birbonate cui son dedito da troppi mesi a questa parte … non so …
autore di spettacolosi fallimenti anche in quel della magistratura