funghi patogeni, riflessioni su due ruote
troppa grazia /13
L'Histoire Érotique
“Ieri ti ho vista in tv. Eri bellissima. Non ho visto tutta la puntata per i troppi servizi a cui non ero interessato e la pubblicità, quindi per stanchezza a un certo punto sono andato a dormire. Però tu eri uno schianto.”
Dove sta confluendo quell’onda di struggente dolcezza che parte da te e ovunque io sia mi viene a cercare?
“Vista in tv generavi desiderio selvaggio. Oggi sono qui che vorrei prenderti e massacrarti di carezze. Se fossi un dio avrei un pretesto per accompagnarmi a te, ti porterei in una stanza coi parati arabescati bronzo-oro e io stesso mi sarei velluto che più a più ti avvolge e soffoca. E attraversata che avessimo tutta la giornata, dal suo tonfo notturno fino al primo mattino, ti farei ridire, ti sentirei ripetere «là era dio».”
Sono qui col desiderio che ad onta del fracco di legnate prese, del petto che duole ancora da urlare ad ogni respiro, cresce a dismisura, visita regioni della mente inesplorate, mai violate fino d’ora, il desiderio fatto sacra liturgia dell’attesa, finché mi offrirò come vittima sacrificale e non sarò più io bronzo, ma una sorta di autostrada fra noi e Dio.
“Mia sovrana, adesso però mi ci vuole la verità dei corpi inguainati. Adesso sento il bisogno del sesso sconcio. Mi urge che mi mordicchi mentre io mi muto in piantina officinale per i tuoi acciacchi.”
Leccami. Sono senza mutande.
(continua)
08 Ago 2012 Nicola