un monologo fantastico
Don Peppino
Adesso i giochi sono fatti. Ormai siamo arrivati in fondo e non è più tempo di giochi. Questo è l’ultimo atto. Qui gli uomini compiono il loro destino. Se sono uomini. Se sono uomini d’onore. Portano a casa il frutto del lavoro che gli è stato assegnato. Questo è il momento in cui ci si distingue, nella capacità di raggiungere l’obiettivo, nella capacità che la nostra gente ha di concretizzare. Noi non vogliamo male a nessuno. Semplicemente siamo gente ostinata in un lavoro fuori legge, dicono. Va bene, ma fuori da quale legge. Chi l’ha fatta questa legge? Che senso hanno queste regole se poi risultano le uniche ad esserci contrarie. Perché la gente qui ci vuole bene, ci è grata, si rivolge a noi nel momento del bisogno. E questo è il posto e il tempo, il nostro posto e il nostro tempo in cui si danno risposte, e cose, e rispetto a chi ne ha bisogno … e le regole , la legge … cosa volete che importi. Noi una casa l’abbiamo costruita e in questa casa c’è un letto e un tozzo di pane, e un orologio per chiunque, lontano dalla propria terra, ne abbia il bisogno. Quello che vi occorre noi ce l’abbiamo, che problemi ci stanno? Dice: ma la contropartita qual è? Il rispetto. Nient’altro che il rispetto. Perché se c’è quello, io sono già riconosciuto (alza leggermente il tono della voce) perfettamente all’interno del patto sociale. E il sangue deve scorrere, comunque, necessariamente. Se non lo facciamo noi, lo faranno i nostri vicini, e se non loro, lo faranno altri, magari chi vi protegge, i tutori dell’ordine costituito (emette un sorrisetto sarcastico)…
Siamo necessari. Tutti. Perché noi le cose le sappiamo fare: abbiamo la stoffa (Tony), abbiamo la trama, il racconto (Vince), la determinazione, la forza (Mike), abbiamo esperienza (piccola pausa) sappiamo sentire (Johnny), abbiamo il coraggio, le spalle forti (Tano e Frank).
Abbiamo un dovere verso le donne (Dolly), verso le madri (Jennifer), verso le figlie che saranno madri (Samantha), verso la famiglia e verso i bambini, di questo io voglio dire, di questo voglio parlare.
Ma le donne vanno tenute lontano. (Nick) Quando c’è da lavorare le donne rimangono a casa. Gli onori e gli allori dopo. Non mischiamo tutte cose, il mischio è pericoloso. Il risultato è ormai vicino. L’ultima goccia di sudore per una fatica che si chiama vita. (buio).
06 Nov 2012 Nicola