Sacralizzazioni a vanvera
Non solo anticomunista ma anche e soprattutto antiberlingueriano. Prima di tutto rigetto ogni collettivismo in quanto smaronatore del cervello mio e dell’individuo tout court, secondariamente mi domando: ma quale caspita era l’orizzonte di Berlinguer? Rompere con l’URSS in nome di quale riforma del comunismo? Ma come? Ripararsi sotto l’ombrello della NATO quando proprio il comunismo in salsa sovietica era già bello che riformato e da lunga pezza? Cosa voleva fare Enrico Berlinguer? Decomunistizzare il partito? No, non mi è chiaro. Occidentalizzare il comunismo? Normalizzarlo al capitalismo, ma solo in modica quantità? E il PSI allora che ci stava a fare? E Bettino Craxi, che stava a contar travicelli sul tetto? Ma come si fa ad essere segretari di un partito intestato “comunista” con questi propositi senza avere crisi di identità, incubi, sudorazioni notturne, sensazioni di schiacciamento del petto, paralisi ipnagogiche. Diciamo piuttosto che non sapendo che pesci prendere appetto di una creatura mostruosa già nella sua genesi (Marx ed Engels), resasi, se possibile, ancor più disgraziata e malvagia a seguito di ripetuti adattamenti storico-sociali, il buon Enrico trasse dal cilindro il coniglietto nano della diversità morale dei comunisti, non si sa come poi - magari a botte di estrogeni e anabolizzanti dell’autostima partitica - innalzatosi talmente, ’sto coniglio, da essere divenuto ‘na bbestia che pretendeva di incarnare nientemeno che la superiorità morale degli stessi comunistissi (italiani, però). Tutto si tiene, nella religione collettivista dal sottoscritto aborrita (anche se non frega niente a nessuno). La metamorfosi continua è approdata oggi al partito dell’attenzione al bene comune. Mentre io grido: attenzione al bene comune!!!! Si schifi il bene comune, lo si odi, lo si cancelli dai programmi. Basta con tutti i predicatori del bene comune, immancabilmente ambigui, cupi, anzi plumbei. Ebbene sì, il piombo è il loro elemento. Ma non mi si fraintenda, voglio dire che agli anni di piombo verranno sempre ricondotti, sono la religione del loro tempo, di ogni loro tempo. Per quanto mostrino di prenderne le distanze. Imbattibili nell’impartire la reprimenda usando verbi e pronomi sempre all’impersonale, per dare l’impressione della denuncia, quando in realtà si stanno autodenunciando. Anni di piombo, fosse per loro, per sempre. Non so voi ma io sto vivendo anni di piombo, a causa loro. Tutto ciò che essi indicano, segnalano e protestano prima come pericoli, poi come guasti, è esattamente quello che desiderano e per il quale, dietro le quinte, spasmodicamente si adoperano. Essi sono creatori ed aumentatori del male, ovvero di tutto ciò che non desideriamo per noi.
Smascherarli. E l’unico modo è affratellarsi a colui che ci ha sempre visto giusto: il divin Berlusca. Affiliamoci al centrodestra, cancelliamo la sinistra da tutto il firmamento e vediamo che pacchia!
Detto questo, le mie reiterate cognazioni d’affetti con i derelitti e gli ultimi, restano rigorosamente cazzi miei.
24 Mag 2013 Nicola
Va bene, d’accordo. Ma con gli ultimi e i … penultimi c’è qualcun’altro con te. Un abbraccio.