Il senso di M. per il decostruttivismo
Da-da-da, Derrida, obladì obladà.
Me ne freco di Libeskind. E Gehry, non è cazzo suo. Adid? Stendiamo un chador pietoso sulle sue superfici scoperte. Le buttano qua e là, una ogni tanto, in giro per il pianeta. Mica so’ capaci di agglutinare, di pastrugnare a grappoloni come qua.
Los Angeles, Sidney, Bilbao????? Ecchettelodicoaffa’ …
Qua si sta molto più avanti, si sta oltre, si sta a tremila (metri quadri)!
Benvenuti nella repubblica indipendente di Aggettopoli, dove bande di narcotrafficanti si contendono il territorio per lo spaccio di una nuovissima sostanza stupefacente: cinque euro per una bustina di due grammi di Special Stallo. A decine se la ingollano, a centinaia se la fumano, a migliaia se la bevono. E le strade si popolano di mostri fuori come balconi.
Ci stava uno talmente strippato in overdose che cercava di convincere una palazzina a non sentirsi fuori sagoma, e un altro pretendente arriva, sempre a tremila, e se la fotte lui, la palazzina. Pare l’abbia fatta sciogliere quando le ha sussurrato suadente dentro la scala aperta: non ti preoccupare, sei perfetta, amo’, sei larga appena appena di seminterrato, ma ti assicuro, non si vede niente… neanche tu riesci a vedere il mio lato oscuro. trangui’
07 Ago 2014 Nicola