Metteteci un’arma (magari italiana anche quella) in mano e trasformiamo in oro tutto ciò che tocchiamo (sempre dopo aver convenientemente preso la mira). Tiri di spada oppure con l’arco o, ancora, con la carabina e non ce n’è per nessuno. Per un bocconiano che si rispetti, e che con quest’aggettivo non fa che sciacquarsi la bocca, o fa sciacquare la bocca ai media, nel mentre che occupa come uno squatter a rovescio il ministero di via XX Settembre, sarebbe ora di farsi venire l’alzata di genio per uscire dalla crisi: incentivi al ramo Assedi, oltre che, va da sé, completa liberalizzazione del settore. E via andare.
Invece no, non si rendono conto che il boom di antiemetici, rimedi che stanno spopolando da quando sulle cartule del gruppo Espresso impazza l’originalissimo conio “super-Mario”, il boom di antiemteici, per quanto abbia del prodigioso, non riuscirà a risollevare le sorti del P.I.L.
Super-Mario e le chiacchiere morte … Piuttosto, come dare torto a La Russa, il quale paragonò quella che avrebbe dovuto essere la straordinaria impresa di un “tecnico” a un’attività nella quale sarebbe riuscito un qualunque ragioniere contabile in pensione?
L’eccellenza nel colpire di fioretto, tornando ai giochi, ribadisce un’indole, un talento e una scuola che sono esse sì, e per davvero, eterne metafora e biografia di una nazione. Questo primeggiare descrive meglio, come si dice, di qualunque pensoso saggio, il carattere e i costumi del popolo italiano.
Non si vede, quindi, perché, votando un domani magari 5stelle, dovremmo farci immiserire l’esistenza dalla sua matrice culturale: il Grillo che s’appalesa ogni giorno di più come portatore d’una visione totalitaria della società e della vita dell’uomo. Per crederci. Ora ce l’ha con le olimpiadi delle multinazionali e con gli sport che nessuno conosce. Embè? Il fatto che molti di noi ignorino persino le regole di certe discipline sportive non significa però che le stesse vengano meno in dignità, nobiltà e bellezza fatte di gesti atletici e prestazioni fisiche che richiedono comunque sacrifici, scelte di vita, lunghi adattamenti, perseveranza, sofferenza, disciplina, sensibilità e anche cultura. Notevole cultura. Sono degli sport, ne hanno pieno statuto. E una filippica di Grillo tradisce il desiderio di azzerare tutto questo. Stai calmino, Beppe. Mi sorge il dubbio che tu non abbia gran titolo a parlare di sport perché non lo conosci. E si vede che non hai mai conosciuto neanche le gioie del federicocalcagnismo (o lo stupor mundi all’accademia del Bragagna) perché sennò, in nome delle nostre gioie nazionalpopolari, ti saresti ben guardato dalla scadere in questo malo modo “sovietico”. Ti stai impoverendo – non si capisce se è più malriposto o solo più preoccupante il moralismo con cui prendi a prestito un’immagine anche troppo risaputa, come quella della folla che aspetta e applaude i propri beniamini come semidei, per appiccicarla a una realtà che nulla a da vedere con quelle ragioni di biasimo che ebbero a sorgere un tempo per via della vagostraccionaggine di certi fessi che andavano (ma ci vanno ancora? boh) in Costa Smeralda per avvistare i VIP sugli yacht – hai bisogno di rifiorire.
Ma come, non ti procura un certo godimento vedere associato il metallo più prezioso alla bellezza di certi nomi (Avola, Aspromonte)? Per non parlare poi dello struggente Cassarà?