Archivi per il mese di Dicembre, 2012

le torsioni dell'anaconda

Pensare la vita

I vespilli dentro agli occhi, le loro uova tra le ciglia. Grappoli d’uova che gravano sulle palpebre e rendono intollerabile il mantenere gli occhi aperti. Un pensiero che si muove tra l’incoscienza e la biologia che resta. Vita pensa. Ancora qualcosa pensa e ricorda. Pensa alla vita della memoria, questa realtà di ricordi che come microorganismi guardati al microscopio ancora si dibattono, si affollano in un punto e poi si separano, corrono a pazza velocità e si schiantano contro le sbarre di una prigione, prigione alla quale l’involucro Vita, un tempo, prese gusto. Ricordarsi di quanti anni sono. Dieci anni che non parla con nessuno, a parte i monosillabi duri che si è riservata nel tempo per suo fratello e per sua madre. Dieci anni chiusi in casa e la materia da ricordare che vola via. Presto non c’è stato più niente da ricordare, solo l’immaginazione da far lavorare. Dimenticarsi di essere stata un membro della specie umana, un uomo. E immaginarsi di essere stata un tempo una donna. Ricordare e immaginare. Dimenticare e continuare a immaginare. È troppo, l’immaginare. Per avere presa sulla realtà, inesorabilmente sfumata negli anni, aveva immaginato ladri in casa, furiosi conflitti fuori, guerre di liberazione, disastri, apocalissi salvifiche. Countinua a leggere »

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