diario di un giullare timido

minimi sistemi

improbabili endiadi

ma che significa percorso formativo “Mafia e Legalità” ?

io per me trovo prima di tutto interessante l’uso delle maiuscole che sembra attribuire pari autorevolezza all’Una e all’Altra. dopodichè mi chiedo: che vuol dire? che mi formi su come diventare e un buon mafioso e un buon avvocato di mafiosi? e alla fine che fai, me lo lasci un pezzo di carta che certifichi il compimento del percorso e la conseguita formazione?

Associazione Culturale

io che “scemo da giovanezza” e vorrei ficcare strali a tutt’andare contro questo modo inutile di fare i giovani che in modo sciacquo s’affrancano da certi altri abominati paradigmi giovanilisti, la mia idea che ’sto tipo di associazionismo sia una’altra figura del cazzeggiare forte, ce l’ho ben chiara. quindi voglio provare a vedere se arrivano delle risposte soddisfacenti a questa banale domandina:

Piazza Pubica, MA PERCHE’????

ebbene, le risposte arriveranno: piene di buon senso e valide argomentazioni. infatti ciò che li distingue non è la capacità di organizzare un tenue convegnuccio su criminalità e mentalità mafiose, imperocché la loro inemendabile bifrontalità quando si fa vicina l’ora delle scelte che contano.

in soldoni: nella pratica quotidiana non ci capiscono una beata fava di ciò che è mafioso e ciò che non lo è, oppure fanno le campane di legno e i sordi a’na recchia, ovvero i finti scemi.

lo stesso hanno fatto coi libri: serate letterarie polpettoniche di grande successo con autori, pretesi tali, che si autopubblicano nei modi che la Letteratura maggiormente esecra e poi … vai un po’ a verificare le letture. dico, le letture no dei autori - che si sa che logorroicamente scrivono più di quanto avaramente leggano - ma dei organizzatori stessi, i giovani, pretesi tali. va’ che uno inevitabilmente si deve porre il feral quesito:

Piazza Pubica, MA PERCHE’????

letteraria

Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor

altri spot, letteraria

Mo’ mandate i marinai a trafugarmi le cartulae

Retrovisore cinematografico per una migliore speculazione sugli ‘80, questo il titolo del mio nuovo libro.

Citofonare esterno giorno. Che ve lo butto dal balcone. O ve lo butto ad ogni buon conto.

diario di un giullare timido

sdrucciolava in fratellanza, l’amore

si era in auto verso finibus terrae ricordareplease s’incontrava l’amico con la sua moglie incinta ci si ammollava in limpide calde brode ci si sfiniva nell’afa ampie bracciate ad iscacciar gli insetti ma quando venne il flagello di quei ortotteri trascinando seco un fesso tramonto fu solo la bava lunga di ’sto pezzo dentro al quale restò impigliato lo strazio di leuca e dopo … un dislago incestuoso di occhiate, non che più

diario di un giullare timido

minimi sistemi

Quando il sindaco ci lava l’onta

Davvero non si capisce di cosa debba chiedere scusa lo Stato italiano al Comune di Modugno. È vero, Saviano ha citato Modugno tra i numerosi comuni italiani che hanno conosciuto la sventura dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose. E con ciò? Dove sarebbe l’errore che il sindaco della città in questione si affretta – nell’ennesima, scomposta reazione - a segnalare ai giornalisti, senza peraltro individuarlo? Pare mica una notizia falsa. Tutt’altro. È semplicemente e chiaramente una notizia corretta, offerta come spesso si chiede che vengano offerte le notizie giornalistiche, nella sua nuda e semplice verità, senza corollari e commenti e filtri di alcun genere. Invece il sindaco di Modugno vibra di sdegno, digrigna i denti e mette su la grinta feroce: esige le scuse. E non una, bensì due volte, per un presunto doppio errore. Ma così parlando, si vien colti dal dubbio che sia proprio egli sindaco a chiedere di sorvolare sul fatto nella sua povera nudità per passare senz’altro al commento, all’interpretazione, all’opinione, quando non alla chiacchiera morta, al pettegolezzo, a quella, cioè, che si suole chiamare ‘fuffa’, ‘aria fritta’ , ‘paccottiglia’. Il Comune di Modugno fu sciolto “per fenomeni di infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso”, con decreto dell’allora Ministro degli Interni Mancino, firmato dal Presidente della Repubblica, e attuato dal prefetto di Bari. Bon e morta lì. Sindaco, se ne faccia una ragione e si legga magari anche le motivazioni, le quali, tra le altre cose, non sono affatto così prive di fondamento come pretende di far credere con le sue dichiarazioni ai giornali. “Frettoloso” è uno dei suoi giudizi, e però non tutti sono così “frettolosi” nel leggere le carte. Leggere, leggere. Leggetene tutti, qui. E non si erga, per favore, a interprete del sentimento dell’intera comunità, se mai ne esiste uno. Molti di noi modugnesi non hanno bisogno della sua difesa d’ufficio a petto dei presunti torti che ci farebbe lo Stato, tuttavia ci piacerebbe essere difesi dallo Stato per far fronte a “pressioni”, “intimidazioni” e “violenze” di natura mafiosa, qualora queste abbiano a verificarsi, esattamente come ebbero a verificarsi in un passato non poi così remoto.

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La questione delle brioscine

la fiumana di ragazzi prende a danzare. Sul palco si sono sistemati i Darawish: suonano la musica di Gerusalemme. Viene fuori la melodia dei sagrifizi a dio. I musulmani neri pure, hanno formato un cerchio e ora coreagrafano la loro spiritualità; c’è dell’esotismo nei muscoli che si dilatano, si flettono e si contraggono, stampando le evoluzioni sulla stoffa delle loro tuniche. Sgambettano come eleganti bestiole del Sahara. C’è aria di fratellanza e di promiscuità. Il medioriente più seducente si libra dagli strumenti dei suonatori, ed è musica che cerca dio, che va a rovistare nel santosepolcro, che si prostra al richiamo del muezzin, che s’infrange contro il murodelpianto. Il vocalist sta cantando che devi liberarti d’ogni cosa: tu non possiedi niente, tu non sei questo che vedi perché sennò non sei niente, esci da ciò che sei e sarai molto di più, guarda fuori di te danzare i tuoi anni pieni di speranza, non chini e non vinti, non c’è niente che abbia il potere di annichilire la tua corsa verso la conquista di due metri di gioia. C’è aria di dio. Dio, ti uso la maiuscola, Dio, se mi vieni in soccorso in questa serata, in questa moschea tempio della liberazione dalle some convenzionali.

le torsioni dell'anaconda

i sepolcri ingialliti

di nicola sacco

avranno inizio la sera del 29 ottobre, per finire la mattina del 31, i festeggiamenti in onore del mio compleanno (30 ottobre). il programma consiste in una maratona di 37 ore di letture sceniche e itineranti per le abiette stanzacce della mia casupola, aventi ad oggetto l’intera mia produzione letteraria, con particolare attenzione, ovviamente, al romanzo monstrele torsioni dell’anaconda“. un bellissimo attore (io) e una sovrana lettrice (ne sto provinando di ogni) vi guideranno all’interno dello straordinario mondo narrativo da me concepito.

ingresso libero.

portate le candele che io metto la pepsi e le patatine

diario di un giullare timido

les fleurs du sgrassateur

fatte le pulizie, per non tornare a sporcare viene voglia di non vivere. vivere è sporcare; capisco adesso tutta una retorica letteraria vagogenerazionale che vedrebbe la vita come un coacervo di merda. c’è tutto un sostrato di scienze ed economie domestiche alla base di certo ‘maledettismo’, altroché…

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