minimi sistemi

I compositori lirici del Governo e il Bilancio dello Stato. Una relazione impossibile

Una Legge di Stabilità o un monumento all’incertezza? Abbiamo un governo o un poema di infondatezze? Un Capo diCrisi-di-governo-e-Legge-di-Stabilita-perche-bisogna-approvarla-entro-la-scadenza_h_partb Governo o un madrigalista dell’inconsistenza? Una via d’uscita dalla recessione o una pura e semplice infilata di bugie? Il sostegno all’economia o un programma di insulti (i 14 euro nella busta paga del lavoratore dipendente)?

Se si entra nel merito della questione, poi, ci si ritrova in una tempesta di corto circuiti dalla quale sembra davvero difficile uscire rimanendo sani di mente … (continua a leggere su SudCritica)

Leggi, inoltre, articoli stesso tenore sempre su Sud Critica:

ECONOMIA/FINANZA 1. di Mino Magrone

ECONOMIA/FINANZA 3. di Giorgio Tarquini

minimi sistemi

il cattivo odore del positivismo

DEO MEO, DEO SAUBER, FACCI LA GRAZIA!

laddove nella second life del rimmato gli avatar modugnesi sentono puzza virtuale

“Il nostro impegno per la sostenibilità ambientale è un servizio e una missione sociale”

E UN AFFARE NO?

letteraria, minimi sistemi

La lingua morta del Potere /3


“Davanti la legge di stabilità ci vuole un atteggiamento critico quanto si voglia ma che sia sostenibilmente propositivo […]” (cit. Giorgio Napolitano)

Ancora uno stop nella trattativa tra Stato e lingua italiana.

letteraria

La lingua morta del Potere /2

di Rita Santamaria

Non so se questa lingua morta è l’effetto della débâcle politico-sociale ed economica o se ne è la causa. Cioè non so se la parola non più vera, non più viva, ridotta a merce, è stata essa stessa parte attiva, causa, agente, nella creazione della “morte” in campo politico sociale ed economico o se ne è solo l’effetto conseguente. La linguistica, la filosofia e la psicologia hanno spesso evidenziato come a volte nei processi cognitivi della mente umana certe cose esistono solo in quanto dette o si creano nel momento in cui si dicono. Questo uso debosciato della parola del potere (che ha il suo braccio operativo nei media) credo crei delle dannose interferenze nei processi cognitivi-evolutivi della società così come le tette al silicone le creano nei processi di selezione naturale darwiniani.
Condivido con te un stralcio di un saggio sul linguaggio e la retorica che ho studiato a proposito dell’autore che trattavo nella mia tesi di laurea (Carlo Michelstaedter), che sì, ci porta lontano dall’aspetto pragmatico del tuo intervento su Sud Critica, ma che mi sembra carino per gli spunti di riflessione che offre.
Nel pezzo in questione si sostiene che il razionalismo abbia laicizzato la parola divina che in origine era la Parola per antonomasia (dal fulmine disegnato nei graffiti, a quello di Zeus - esempi di immagine come linguaggio - ai testi religiosi). Si analizza la questione nel contesto ebraico (perché è quello in cui si colloca il mio autore, ma è cosa irrilevante) , si sottolinea la contrapposizione tra il termine ebraico “davhar”, ‘parola’ e lo stesso termine nella lingua che dà inizio alla civiltà occidentale, il greco: “logos”, ‘parola’. “Davhar” vale insieme ‘parola, cosa, atto’ e il significato che deriva dalla sua radice reca la nozione di ’spingere avanti’ qualcosa che inizialmente è tenuto indietro. È una parola vera che è insieme un oggetto o una cosa, un azione o un atto. “Logos” è invece un concetto intellettuale, con un senso radicale che implica il ‘raccattare, arrangiare, porre in ordine’ (simile a quello inteso dalla nostra politica ). Il gesto evocato da “davhar” si può svolgere in ‘parla, attua, sii’, mentre quello richiamato da “logos” è ‘parla, conta, pensa’, che rende quindi ragionevole il contesto del parlare, ma non ne chiarisce la funzione!
“Davhar” spingendo avanti ciò che è celato nel sé, concerne invece l’esposizione: il dare alla luce una parola, una cosa, un’azione. “Logos” non dà alla luce niente (parola morta) se non speculazione.

letteraria

Perle dalla casa dell’essere

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la lingua morta del Potere

L’inganno semantico è ormai di sistema e consiste nel procedere per poderose astrazioni enunciate col tono vagamente accettabile tipico del dicitore di idee ricevute (le più banali e scontate) nel momento stesso in cui si attuano le scelte più deteriori che a popolo di nazione sia dato di sperimentare.

continua a leggere su SUDCRITICA

diario di un giullare timido

h. 2.38, sabato 5 ottobre

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La questione del chinotto

Mio caro lettore che fai il democratico e l’opposizionista per mero effetto di autoconvinzione, deliziosissimo esternatore in battutese casermesco, pregevole dicitore di graziosissimo dialettino ad uso commento facebookiano, zitellonico e ziazinico nanticchia, dunque agevolmente incongruo rispetto al tuo nobile impegno politico, tu che fosti continuo e discontinuo, primarista illuso antagonista dell’eterno cucuzzaro dem-conformista … tu che oggi ironizzi agevolmente a cazzo e non realizzi ancora la tua natura di autentico madrigalista della pompa, che certo ti sei sucato di tutto in questi undici anni, ingoiando tutto tutto, smarchettando a destra a sinistra e al centro, tu … volevo dirti che, con tanta onorata carriera e curriculum, con tanto di storia locale scritta da te in prima persona a suon di soffocotti, e tutti quei medaglioni di formaggella appuntati al bavero della giacca … e beh, volevo dirti che davvero nessuno ti mette sotto se il tema è bocchino.

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figadilegno

il partito democratico a Modugno ha preso questo squisitissimo portamento da vecchia malchiavata …

reazioni isteriche della cosiddetta opposizione

l’opposizione ossessa dei “fratelli PD” - leggi su SudCritica

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DEFLORESCION

Pare che alcune forze politiche modugnesi abbiano riscoperto valore, significato e importanza dell’opposizione e pare che addirittura abbiano cominciato a farla. Sono più o meno le stesse facce del partito unico degli affari, ad essere oggi impegnate nell’arduo cimento. L’opposizione, ad ogni buon conto, è come la prima volta per costoro, anzi è la loro prima volta.

L’opposizione a Modugno ha perso la verginità - quando ormai però è arrivata la menopausa. Ed è un disastro per loro. Ieri infatti, in aula consiliare, talmente ci stava dando dentro, l’opposizione, che a un certo punto la seduta è stata sciolta perché è dovuta correre a farsi la vaginoplastica.

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